Un’accoglienza calorosa quella riservata a Roberto Cammarelle dal Panathlon International Club Pesaro presieduto da Angelo Spagnuolo. Il campione di pugilato ha raccontato la sua carriera, caratterizzata da numerosi successi ma anche da valori importanti. 

"Ho scoperto il pugilato a 11 anni, mi sono iscritto in palestra per dimagrire e ho iniziato ad amare questo sport, Mike Tyson era il mio mito. Poi ho iniziato ad apprezzare il pugilato tecnico, alla Muhammad Ali. Nella mia carriera ho ottenuto bellissime vittorie, che mi hanno dato grandi soddisfazioni spingendomi ad andare avanti e a crescere sempre di più, ma anche difficoltà e delusioni che mi hanno messo alla prova. Le Olimpiadi sono esperienze uniche, in cui ho vissuto momenti bellissimi e ottenuto risultati importanti, nel mio palmarès ci sono un bronzo ad Atene 2004, un oro a Pechino 2008 e un argento a Londra 2012 nella categoria dei pesi Supermassimi. Ho sempre accettato il verdetto degli arbitri, anche quando lo ritenevo errato o quando mi ha penalizzato. Non è stato facile ma è l’insegnamento che ho ricevuto. Ho sempre cercato la vittoria ai punti e non per K.O., rispettando al massimo il mio avversario. Al termine della mia carriera come atleta è iniziata quella di tecnico e dirigente, come Direttore Tecnico delle Fiamme Oro, Team Manager della Nazionale e membro della Giunta Nazionale CONI. Sono anche stato inserito, nel 2019, nella Walk of Fame dello sport italiano, è una cosa meravigliosa vedere il mio nome in mezzo a quello dei tanti campioni dello sport azzurro. Con la federazione, in occasione del COMICS, abbiamo lanciato una nuova campagna di affiliazione rivolta ai giovani, diventando un fumetto". 

Presente alla serata l’Assessore alla rapidità con delega allo Sport Mila Della Dora, assieme a numerosi rappresentanti del mondo del pugilato, tra cui Giacomo Paianini, gli olimpionici Damiano Lassandro (Monaco 1972), Luigi Minchillo (Montreal 1976), Andrea Magi (Seul 1988), la promessa della boxe femminile italiana Valentina Marra e il maestro Antonio Raspugli che ha anche portato il saluto del Presidente FPI Marche Luciano Romanella. 

"Lo sport italiano ha assoluto bisogno di campioni del calibro sportivo e dello spessore umano di Roberto Cammarelle. – Ha affermato il Presidente Angelo Spagnuolo - Il suo amore incondizionato per la boxe, i colori delle Fiamme Oro e della Nazionale italiana sempre onorati con il sudore e disciplina, il sacro rispetto dell’avversario. Tutti valori molto cari al PI Club Pesaro, che risiede in una città che vanta una lunga e gloriosa tradizione pugilistica".

Si preannunciava come un evento culturale molto interessante l’incontro “Molfetta ed il calcio:1949/1957. Momenti di gloria in biancorosso e poi…”.
E in effetti non sono state affatto deluse le aspettative della serata dedicata al calcio che nello specifico aveva per tema un tuffo nei momenti di massima gloria calcistica locale, svoltasi nell’Auditorium Mons. Tonino Bello della Parrocchia San Pio X alla presenza di un numeroso pubblico che ha seguito con grande attenzione ed interesse l’ottimo relatore Franco Pansini. 
All’incontro, presentato dalla Cerimoniere Ins. Anna Vichi e coordinato dal Presidente del Club Avv. Pasquale de Palma, sono intervenuti l’Assessore Comunale all’Urbanistica Avv. Sergio De Candia, il Presidente Regionale della FIGC Dott. Vito Tisci e il Presidente della Molfetta Calcio Dott. Saverio Bufi.

Dopo l’introduzione del Presidente de Palma, ha aperto gli interventi l’Assessore De Candia che, nel preannunciare la sua adesione al Panathlon Club Molfetta di cui condivide ideali e finalità, si è complimentato per l’organizzazione dell’evento sul calcio che rappresenta lo sport più seguito nella nazione.

De Candia ha sottolineato che, mentre prima lo sport veniva molto praticato per strada, adesso può usufruire di numerosi impianti sportivi.
A tale riguardo ha evidenziato l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso lo sport, mezzo di formazione della personalità dei ragazzi. Attenzione non solo verso il calcio, ma anche verso gli altri sport praticati in città tra cui pallacanestro, pallavolo, tennistavolo, atletica leggera. Al riguardo ha ricordato gli investimenti per la costruzione di due nuovi palazzetti, senza dimenticare i Campionati Assoluti di atletica leggera che si svolgeranno in estate a Molfetta. Infine De Candia ha evidenziato la recente apertura nell’area esterna del PalaFiorentini del playground di basket aperto h 24 con accensione e spegnimento automatico dopo trenta minuti.

A seguire l’intervento del Presidente Regionale FIGC Tisci, che si è complimentato con de Palma e l’intero Direttivo per l’organizzazione dell’evento, nonché con l’Assessore De Candia per la sua adesione al Panathlon, di cui anch’egli fa parte, oltre per gli investimenti nello sport dell’Amministrazione Comunale. Tisci ha auspicato che si possa continuare su questa linea perché lo sport ha una notevole valenza sociale e toglie i ragazzi dalla strada. Inoltre ha auspicato che la Molfetta Calcio possa raggiungere la salvezza in Serie D e programmare al meglio la prossima stagione in modo che il calcio molfettese abbia quelle soddisfazioni che tutta la città merita.

Poi è stato il turno del Presidente Bufi, che ha esordito ringraziando il Panathlon, di cui fa parte, per l’idea di ripercorrere i momenti gloriosi della storia calcistica molfettese, che, partendo dall’amore e dalla passione per il calcio, rappresenta la motivazione del suo impegno nello sport. Si parte dai ricordi per poter costruire il futuro, anche se il calcio di oggi è meno romantico di prima.

Il Panathlon International Club Modena ha assegnato le borse di studio a cinque studenti che hanno completato con merito i cinque anni dell’Indirizzo Sportivo del Liceo Scientifico “Alessandro Tassoni” di Modena lo scorso anno scolastico.
I riconoscimenti sono andati ad Alberto Esposito, Enrico Montaguti, Federico Monti, Aurora Riso e Lorenzo Sanguinetti, tutti classe 2003 e attualmente impegnati nel loro primo anno di università, divisi tra gli atenei di Bologna, Ferrara e Milano. L’importo delle borse di studio, mille euro l’una, è stato garantito per metà grazie a una donazione al Panathlon da parte di Nicoletta Mantovani, in memoria di Luciano Pavarotti, mentre la parte rimanente dal club modenese, con il contributo della famiglia Rivetti.
“Lo sport ha sempre più bisogno di competenza e professionisti qualificati, cui va fornito tutto il sostegno di cui necessitano - commenta Maria Carafoli, presidente del Panathlon International Club Modena - ringrazio di cuore la dirigente scolastica Stefania Ricciardi e i professori del "Tassoni", punti di riferimento del nostro territorio in materia di didattica sportiva, oltre che Nicoletta Mantovani e la famiglia Rivetti, per la generosità dimostrata, ancora una volta, per i nostri progetti”.

 

 

Lunedì 27 Marzo in accordo con l'Universita degli Studi di Viterbo, con la Federazione Italiana Sport Equestri e con l'Accademia Maestri dello sport del CONI, il Panathlon International Club Viterbo ha organizzato un convegno avente per tema "Il Cavallo dalla terapia allo Sport". Il Rettore dell'Università Stefano Ubertini ha salutato i relatori ed gli studenti dei Licei Scientifici ad indirizzo sportivo presenti in sala.

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Una bella serata dedicata all’alpinismo e in particolare a un alpinista speciale, Andrea Lanfri, ex atleta paralimpico della Nazionale italiana di atletica leggera, medaglia d’argento sulla velocità ai Mondiali paralimpici, da sempre amante della montagna. Il quale, dopo essere tornato all’arrampicata libera, sport praticato prima della meningite che lo ha costretto a subire alcune amputazioni, ha scalato le vette più importanti d’Italia tra cui il monte Bianco prima di conquistare la vetta del monte Everest in Asia diventando il primo uomo con pluriamputazioni a salire il tetto del mondo.

La serata è stata svolta dal Panathlon Club di Livorno al Circolo ufficiali della Marina militare di via San Jacopo in Acquaviva. A fare gli onori di casa è stata la presidente del Panathlon livornese, Daniela Becherini, che ha parlato di “serata straordinaria” e di “grande lezione di vita, oltre che di sport, che ci viene da questo incredibile atleta”.
“Ho raccolto le mie emozioni e la testimonianza di alcune avventura che ho vissuto in un libro a cui ho voluto dare un titolo per me significativo, ossia toccare il cielo le tre dita che ancora ho, perché questa impresa rappresenta e sintetizza la forza di volontà che ho messo nella lotta alla malattia che avrebbe potuto uccidermi”, ha affermato Lanfri.
Lanfri, dopo aver dato alle stampe “Voglio correre più veloce della meningite” assieme a Giulia Polvani, ha più recentemente pubblicato “Toccare il cielo con tre dita”, a partire dal quale si è parlato al Panathlon.

Nato a Lucca nel novembre 1986, Lanfri nel gennaio 2015 contrasse la meningite e questa gli ha fatto perdere entrambe le gambe e sette dita delle mani e gran parte della mobilità di quest’ultime. Ciò nonostante, con grande forza d’animo, una volta guarito, ha voluto dedicarsi interamente allo sport e le amputazioni non gli hanno impedito di affermarsi prima nell’atletica e poi nell’alpinismo.
Lanfri ha anche scalato il Kilimangiaro in Africa ed è riuscito nell’impresa di correre con le lame, ossia con particolari tipi di protesi, ad oltre 5 mila 160 metri di altezza percorrendo un miglio, in simili condizioni, in soli 9 minuti e 48 secondi. 

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Fondazione D.Chiesa