Mottarone - Videoconferenza di Adriana Balzarini sulle Olimpiadi di Roma 1960

 I soci del Panathlon club Mottarone, tramite la piattaforma Zoom, si sono incontrati nella serata di martedì primo dicembre per celebrare il 60° anniversario dei Giochi estivi di Roma. La relatrice dell’interessante incontro è stata la socia prof. Adriana Balzarini, già nota per le sue conoscenze e approfondimenti in ambito olimpico, per la mostra sullo sport al femminile, l’impegno di scrittrice per la rivista online Olympia di Roma e quella del Panathlon - distretto Italia. Inoltre è del mese scorso la sua elezione nel Consiglio Nazionale del Panathlon International - distretto Italia ottenendo parecchi voti grazie alla conoscenza personale, all’apprezzamento per le sue competenze che molti presidenti e governatori dei Club di tutta Italia hanno avuto modo di stimare per la sua costante presenza all’apertura della mostra “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”, esposta in più di 180 città in Italia e all’estero.

Quale occasione migliore per complimentarsi del suo incarico al direttivo del Panathlon nazionale e nello stesso tempo ascoltare il suo racconto sotto l’aspetto storico, economico, culturale e sportivo di Roma 1960, che ancora oggi è ricordata come l’ultima Olimpiade dal volto umano. Nella sua esposizione la Balzarini ha ripercorso la condizione economica-sociale dell’Italia in quegli anni di boom economico, la capacità organizzativa messa in atto dalla politica nazionale in completa sinergia col CONI e a tutte le autorità della città. Giochi che hanno visto l’Italia vincere la candidatura sulla ormai quasi certa Losanna, sede del CIO, grazie ad aver previsto con immensa genialità la possibilità di far disputare alcune discipline nelle più belle location storiche della città. L’Italia nell’occasione ha mostrato efficienza e organizzazione impeccabile grazie alle riprese televisive in diretta, riprese che hanno saputo cogliere lo spirito olimpico in una Roma che ha raccontato i Giochi attraverso i suoi sampietrini e le pietre levigate dell’Appia Antica calpestati a piedi nudi dal maratoneta Abebe Bikila, la basilica di Massenzio e le Terme di Caracalla con la ginnastica e la lotta, offrendo uno spettacolo al mondo intero non solo sportivo, ma anche evocativo.

Durante la serata sono stati ricordati anche alcuni atleti diventati dei miti che hanno fermato con la loro vittoria dei momenti iconici: Livio Berruti medaglia d’oro sui 200 mt. confermando il record mondiale, il centometrista tedesco Armin Hary, primo uomo a correre i 100 in 10 secondi netti; due uomini che dopo 32 anni hanno tolto agli americani il primato del titolo olimpico. La rassegna del ricordo ha spaziato fra diversi atleti particolarmente significativi e fra questi Rafer Johnson vincitore del decathlon nell’ultima prova, i 1500 metri, dopo 16 ore di gara. Un ricordo particolare di Wilma Rudolf, l’americana colpita da bambina dalla poliomelite, che vinse ben tre medaglie definita dai giornalisti la “Gazzella nera” e di Giuseppina Leone, anch’essa torinese come Berruti, per aver vinto il bronzo nella gara della Rudolf e per essere ancora oggi l’ultima atleta italiana ad aver disputato la finale olimpica nella gara dei 100 mt. Ha inoltre ricordato altri atleti e aneddoti sconosciuti e interessanti, ponendo l’accento come via Veneto fosse in quei giorni un crocevia fra atleti, accompagnatori, allenatori, attori e giornalisti.

Al termine dell’incontro l’ex presidente Alfonso De Giorgis ha parlato dei suoi 10 giorni passati a Roma in occasione dei Giochi facendo partecipi gli ascoltatori dei suoi ricordi intrecciati con quelli del socio Bruno Strola, presente a Roma per lavoro.

Un appuntamento affascinante grazie alla puntuale e appassionata esposizione della Balzarini, la quale ha riportato indietro nel tempo gli ascoltatori-spettatori. Un grazie al presidente del Club Mottarone Carlo Ricchetti per aver avuto questa idea che, seppur davanti a uno schermo di computer, si è trasformata in un momento di condivisione sportivo e culturale davvero interessante.

Carlo Pasquali

Panathlon International

Fondazione D.Chiesa