Club Milano - Cultura del Fair play dove sei?

Cultura del Fair play dove sei? Rimpossessati di questo calcio. Panathlon Club Milano ne richiama i valori in vista della Settimana Europea dello Sport C'è qualcosa che va al di là dell'umana comprensione. Che sfugge alla logica empatica, che rifugge da gesti galanti. Galanteria e lealtà: davvero concetti anacronistici per questo mondo troppo social? Ai giovani d'oggi l'ardua sentenza. Panathlon indica loro la strada del fair play: che non è qualcosa di astratto, bensì cultura, informazione civica e formazione. E nel week end in cui il Santo padre, a margine di un incontro con i giovani studenti, ha lanciato l'ennesimo invito - “non siate schiavi del telefonino” - ecco giungere funesto il down (blocco) di whatsapp in qualità di castigo di Dio. Quanto c'è di vero nel velatamente castigato giudizio di Gattuso, meno santo ma egualmente padre spirituale di quelle due canaglie di Kessie e Bakayoko? “Questi ragazzi devono smanettare di meno sui Social”.

La faccenda è arcinota, finita in agenda della Procura federale del Coni (intanto multe per tutti). Acerbi – nel pre Milan-Lazio - ha opportunamente stuzzicato gli avversari sui Social stando alle regole, Kessie ha vinto la partita e ha recitato fair play nel successivo scambio delle maglie, Bakayoko è infine entrato in scena ridicolizzando (da spalla di Kessie) la casacca del laziale appena consegnata nelle mani rossonere. Una scena inedita, tra il grottesco e il patetico: paradossalmente antipatica, esageratamente di cattivo gusto. Del resto come l'altro lato della medaglia laziale: si racconta di una presunta offesa di un giocatore verso un dirigente disabile del Milan.

Da dove partire per cercare un senso a questo calcio? Può una “considerazione social” di un giocatore (nel caso Acerbi), scatenare una controffensiva pubblica che violenta il concetto di fair play, che sfugge alla logica empetica, che rifugge dalla lealtà sportiva. I due rossoneri, nella realizzazione di quel siparietto dal gusto un po' patetico, si immaginavano 'cool' (alla moda), due portavoce di una strampalata ironia che diverte solo per pochi istanti: anche al meno bigotto degli spettatori è apparsa quanto meno bizzarra quella celebrazione. È invece un'ironia che non piace, semplicemente perché definirla tale è un sarcasmo. È dunque opportuno sottolineare che i campioni sul campo rappresentano una fonte di riferimento per i giovani, da cui vengono ricambiati con un forte spirito di emulazione. Ecco perché simili, teatrali siparietti fanno storcere il naso e riflettere sull'attualità sportiva che, troppo spesso, calpesta il senso del fair play. In suo nome Panathlon Club Milano porterà avanti iniziative nella Settimana Europea dello Sport dentro le scuole: per i giovani, per le comunità più fragili, per un rinnovamento culturale. Poiché ciò che è accaduto nell'ultimo Milan-Lazio irride i valori genuini dello sport, fa a pugni con la lealtà sportiva. È sinteticamente un qualcosa che ritenerla ironia allontana questo contesto dall'umana comprensione.

Panathlon International

Fondazione D.Chiesa