Guido Pasquini, presidente del Panathlon Club Lucca, chiede agli educatori sportivi più coraggio per aiutare i ragazzi: «Tre mesi fa, ho contratto il Covid e sono stato ricoverato in ospedale: ho quindi sperimentato sulla mia pelle il virus.
Nonostante questo, non condivido come viene interpretato e vissuto il divieto di fare attività sportiva, che ricordo è quella dove c’è una competizione strutturata, con regole, arbitri e punteggi.
Il problema base sta nella burocrazia e nel non voler prendersi responsabilità.
Salvo i periodi di zona rossa, quante volte i ragazzi di ogni sport hanno corso sulle Mura? Quanti hanno fatto una partitella di calcio sugli spalti? Quanti una biciclettata sul fiume?
I ragazzi hanno bisogno di un adulto che lanci l’idea. E qui nasce l’esigenza di “prendersi una responsabilità”.