PC Mestre - Stefano Bizzozi e la Carta del Panathleta

Potrebbe averla scritta lui, Stefano Bizzozi, (presidente e co-fondatore di Sports Aroud the World – Socio Onorario del Panathlon International Club di Mestre)da Mira e cittadino del Mondo.

Ma non è possibile, per mera questione anagrafica.

Eppure quella Carta del Panathleta, consegnata ai posteri più di sessant’anni fa, sembra il canovaccio di base dell’essere del tecnico di pallacanestro che, partendo dalla Laguna, è diventato un vero ambasciatore di basket, di sport, di vita.

Sport elemento di cultura degli uomini e dei popoli. Sport per l’affermazione etica basata sul fair-play. Sport che spinge a prodigarsi per la sana educazione dei giovani. Sport per dare esempi positivi, ambasciatore di emancipazione dell’uomo e della donna.

La sua Associazione, S.A.T.W. amici in campo ONLUS, che presiede ed è fondamentale attore assieme ai suoi fondatori, agisce tra i più poveri e “lontani” dell’ Africa più sperduta.

Camerun, Swaziland, Sudan, Congo, Ruanda sono i paesi dove sono riusciti con una volontà incredibile e una pazienza infinita a costruire dove non c’era niente, campi da basket, pallavolo, calcio ma anche a sistemare e a volte ricostruire completamente scuole, chiese, piccoli ospedali cercare e portare l’acqua e l’energia elettrica dove ancora non avevano una distribuzione appena sufficiente. 

Martedì scorso sono partiti per l’ennesima “missione” in Camerun, a Yaounde presso l’Orfanotrofio “Foyer Ecole des Enfants Aveugles Colonel DeRouffignac” che si trova in fatiscenti situazioni di degrado mediche, igieniche, scolastiche, strutturali. Sono bambini ciechi o affetti da gravi disturbi mentali abbandonati dalle famiglie che non riescono ad accudirli.

Il 16 Aprile 2012 tra il nostro Club di Mestre e l’Associazione SATW è stato stipulato un accordo di collaborazione continua dove ci impegniamo a divulgare con tutti i mezzi di nostra pertinenza (ecco il perché di questo articolo su FB) tutti gli sforzi del Socio Onorario Stefano, da Giovanni Albanesi, Paolo Laddomada  e del suo Staff che comprende molte volte mogli, compagne e figli nei lontani villaggi africani.

   

 

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