Lo sport va a scuola di etica. E la lezione stavolta chiama in causa anche i genitori, perchè c’è modo e modo per vivere lo sport e trarne insegnamenti di vita. È già stato diffuso a qualche società locale (ma nelle prossime settimane la distribuzione verrà estesa) un documento predisposto dal Panathlon che vuole definire alcuni criteri per quanto riguarda l’attività dei giovani e il ruolo dei genitori. Un’iniziativa che sta già incontrando consensi. Il documento è diviso in due parti. La Carta dei Diritti del ragazzo nello sport e la Carta dei Doveri del genitore nello sport.

Due pagine che vogliono tracciare un percorso, come spiega il presidente del Panathlon Club Tieste Andrea Ceccotti: «Ideali, valori, fair-play devono far parte del patrimonio di chi fa sport. Perchè i risultati tecnici sono importanti ma bisogna considerare che anche quello che si impara nel mondo dello sport contribuisce a formare gli uomini e le donne di domani. Stiamo presentando questa carta alle società sportive e ci fa piacere vedere che c’è interesse e voglia di trasmettere questi messaggi ai ragazzi e ai genitori. Hanno già aderito l’Artistica ’81 e la Pallanuoto Trieste, stiamo coinvolgendo il Coni».

I DIRITTI DEL RAGAZZO

La Carta del ragazzo nello sport prevede, tra gli altri questi diritti: «Praticare sport (senza l’assillo dell’agonismo). Divertirsi e giocare. Vivere in un ambiente salutare. Essere trattati con dignità. Essere allenati ed educati da persone competenti. Ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuale». Ma c’è un diritto in particolare che in due righe vale un saggio di etica sportiva: «Avere la possibilità di diventare campioni oppure di non esserlo».

I DOVERI DEL GENITORE

Più lunga - inevitabilmente - e complessa la Carta dei Doveri del genitore. Ecco qualche impegno che un genitore dovrebbe sottoscrivere. «La scelta della disciplina sportiva preferita spetta ai miei figli in totale autonomia e senza condizionamenti da parte mia». «Non chiederò agli allenatori dei miei figli nulla che non sia utile alla loro crescita e commisurato ai loro meriti o potenzialità». «Dirò ai miei figli che per essere bravi sportivi e sentirsi felici nella vita non è necessario diventare dei campioni». «Ricorderò loro che anche le sconfitte aiutano a crescere perchè servono per diventare più saggi».

Tra i vari doveri, i due conclusivi sintetizzano dell’approccio migliore da parte dei genitori. «Al loro ritorno a casa non chiederò se abbiano vinto o perso ma se si sentono migliori. Nè chiederò quanti goals abbiano segnato o subito o quanti record abbiano battuto, ma se si siano divertiti» e «Vorrò specchiarmi nei loro occhi ogni giorno e ritrovare il mio sorriso giovane». 

 

 

 

I Sindaci della Comunità Montana del Goceano sottoscrivono le Carte del Panathlon International 

In un’atmosfera di grande cordialità e partecipazione, il Presidente della Comunità Montana del Goceano i Sindaci dei nove centri che fanno capo all’Ente sovracomunale ed il Panathlon Club di Ozieri si sono incontrati venerdì 08/06 u.s. presso la Casa Municipale di Bottidda per la sottoscrizione della Carta dei diritti del ragazzo nello sport e della  Carta dei  Doveri del Genitore nello Sport. Erano presenti il Presidente della Comunità Montana Enzo Cosseddu, i Sindaci di Anela Damiano Mulas, di Benetutti Enzo Cosseddu, di Bottidda Daniele Cocco, di Burgos Salvatore Arras, di Esporlatu F. Giuseppe Furriolu, per le Amministrazioni Comunali di Illorai Marino Filia e Bultei Graziano Falchi, il Consiglio Comunale di Bottidda al completo, che faceva gli onori di casa, e naturalmente i rappresentanti del Panathlon International, Lello Petretto Governatore dell’Area 13 Sardegna, Raimondo Meledina presidente del Panathlon Club di Ozieri ed Emiliano Contu, addetto per il club di Ozieri  alle sottoscrizioni delle Carte del P.I. a cui facevano degna compagnia un congruo numero di Soci e le loro Signore. Nei loro interventi Lello Petretto, Raimondo Meledina ed Emiliano Contu hanno illustrato ai presenti il mondo Panathlon, i suoi ideali e le sue finalità e le attività che gli sono tipiche, mentre gli Amministratori locali hanno esaltato la funzione sociale dello sport, quale strumento di coesione sociale e di benessere psico-fisico delle comunità.

La successiva cerimonia di sottoscrizione è stata davvero partecipata oltre che molto propositiva, lasciando intravedere spazi per future e compiute collaborazioni che potrebbero vedere il Panathlon Club di Ozieri coordinare nel territorio del Goceano iniziative quali i Panathlon Friendly Games, che lo scorso maggio tanto successo hanno riscosso ad Ozieri.

A seguire il meraviglioso impianto in terra sintetica di Bottidda ha ospitato un seguitissimo Torneo quadrangolare di calcetto a cui hanno preso parte le formazioni delle Vecchie Glorie dell’Ozierese, Vecchie Glorie Goceano, Amministratori del Goceano e Panathlon Club Ozieri. A dispetto dell’età, in qualche caso avanzata e in qualcun altro molto avanzata, e di una condizione fisica non esattamente al top, gli astanti si sono districati alla meglio ed il tutto si è svolto, come esigeva il copione, all’insegna del più rigoroso fair-play e nel clima di grande amicizia che ha caratterizzato la serata . 

Solo per gli amanti dei numeri, le Vecchie Glorie Ozierese, che in gara 1 hanno avuto la meglio sui pari età del Goceano, si sono imposte in finale sul Panathlon Club Ozieri, che a sua volta aveva regolato con un goal di scarto gli Amministratori nelle eliminatorie. Ma non era certamente la classifica che contava per cui, al termine del quadrangolare, tutti al Centro Sociale di Bottidda per un buffet impreziosito dai tanti gustosi prodotti locali, ma anche dalle copulette della Variety di Ozieri, dagli ottimi sospiri della Ditta Peano di Ozieri e dal generoso ed ottimo vino locale, che ha chiuso la giornata con gli scontati arrivederci a presto per altre giornate di amicizia, sport e crescita.

 

Siglata intesa fra ASI - Panathlon International  AGRO ROMANO

L'accordo dimostra in modo inequivocabile l’impegno di ASI e del Club Agro Romano l’impegno nel promuovere lo sport agonistico e non e di sviluppare un modello di vita come strumento elemento di cultura e socializzazione aderendo ed accogliendo le Carte del Panathlon.

Protocollo di intesa Panathlon Club Agro Romano e la Federazione Italiana Kurash

 

 

 

 

Potrebbe averla scritta lui, Stefano Bizzozi, (presidente e co-fondatore di Sports Aroud the World – Socio Onorario del Panathlon International Club di Mestre)da Mira e cittadino del Mondo.

Ma non è possibile, per mera questione anagrafica.

Eppure quella Carta del Panathleta, consegnata ai posteri più di sessant’anni fa, sembra il canovaccio di base dell’essere del tecnico di pallacanestro che, partendo dalla Laguna, è diventato un vero ambasciatore di basket, di sport, di vita.

Sport elemento di cultura degli uomini e dei popoli. Sport per l’affermazione etica basata sul fair-play. Sport che spinge a prodigarsi per la sana educazione dei giovani. Sport per dare esempi positivi, ambasciatore di emancipazione dell’uomo e della donna.

La sua Associazione, S.A.T.W. amici in campo ONLUS, che presiede ed è fondamentale attore assieme ai suoi fondatori, agisce tra i più poveri e “lontani” dell’ Africa più sperduta.

Camerun, Swaziland, Sudan, Congo, Ruanda sono i paesi dove sono riusciti con una volontà incredibile e una pazienza infinita a costruire dove non c’era niente, campi da basket, pallavolo, calcio ma anche a sistemare e a volte ricostruire completamente scuole, chiese, piccoli ospedali cercare e portare l’acqua e l’energia elettrica dove ancora non avevano una distribuzione appena sufficiente. 

Martedì scorso sono partiti per l’ennesima “missione” in Camerun, a Yaounde presso l’Orfanotrofio “Foyer Ecole des Enfants Aveugles Colonel DeRouffignac” che si trova in fatiscenti situazioni di degrado mediche, igieniche, scolastiche, strutturali. Sono bambini ciechi o affetti da gravi disturbi mentali abbandonati dalle famiglie che non riescono ad accudirli.

Il 16 Aprile 2012 tra il nostro Club di Mestre e l’Associazione SATW è stato stipulato un accordo di collaborazione continua dove ci impegniamo a divulgare con tutti i mezzi di nostra pertinenza (ecco il perché di questo articolo su FB) tutti gli sforzi del Socio Onorario Stefano, da Giovanni Albanesi, Paolo Laddomada  e del suo Staff che comprende molte volte mogli, compagne e figli nei lontani villaggi africani.

   

 

Sabato 18 novembre, consegna dei riconoscimenti che il Panathlon Club Como, come ogni anno, rende merito a persone che si sono distinte per impegno e dedizione ai valori dello sport (“Carriera”), che si sono prodigate nella promozione e diffusione del fair play in ambito educativo motorio-sportivo (”Promozione”) o che abbiano compiuto un gesto particolarmente significativo a costo anche di compromettere la possibilità di vittoria o sminuire il valore del risultato (“Gesto”).

 

Panathlon International

Fondazione D.Chiesa