Etica Sport & Fair Play valori senza frontiere

(Carta dei doveri del genitore nello sport)

Il Congresso organizzato dal Panathlon Club Imperia-Sanremo, in occasione del 60° anniversario di fondazione del Club, sul Tema “La Carta dei Doveri dei Genitori nello Sport” ha suscitato grande interesse . La relazione è stata tenuta dal Prof. Ario FEDERICI dell’Università degli studi di Urbino Carlo BO, Delegato Rettorale allo Sport e Presidente Comitato dello Sport Università Urbino. Il Presidente del Panathlon Club Imperia-Sanremo Dott. Angerlo MASIN ha introdotto i lavori dicendo che il tema del Congresso è di grande attualità poiché se è vero che senza i genitori lo Sport avrebbe delle grosse difficoltà ad  esistere dall’altro canto i genitori nell’incitare i loro figli, sempre più spesso,si lasciano andare a dei comportamenti  che con lo Sport ed il Fair Play non hanno nulla a che vedere .  Ha passato quindi La parola al Prof. Ario FEDERICI che ha detto: 

“La trasformazione della nostra società civile che può definirsi tale solo se fondata sul rispetto dei DIRITTI e dei DOVERI, in quest’ultimo scorcio di secolo è stata caratterizzata da profondi mutamenti sociali e culturali che hanno concorso ad alimentare il suo carattere di complessità. L’evoluzione dello sport ha lasciato il posto ai miti dello ”star sistem”, alla ricerca esasperata del successo, del denaro facile, dell’eroe divinizzato, della gloria e della popolarità alimentata dai mass media.  La famiglia quale cellula fondamentale della società si è lentamente frantumata demandando ad altre agenzie sociali il compito educativo sia in ambito formale che di educazione informale. La società, le famiglie hanno delegato spesso alla Scuola alle associazioni sportive, culturali compiti educativi, l’orientamento ai valori e ai comportamenti socialmente accettabili, il sostegno alle tante fragilità dei giovani di oggi, il contrasto di marginalizzazione e prevaricazione. La cultura anche quella sportiva ha il compito di preservare l’identità, i valori, la memoria, ma anche attraverso lo strumento della critica costruttiva di contribuire a creare la visione del futuro di una collettività. La Carta dei DOVERI del genitore nello sport e la Carta del codice di etica sportiva vogliono essere un’assunzione di responsabilità collettiva quale autentico stimolo genitoriale della consapevolezza che inverta la tendenza di una vera deriva educativa. In uno stato di diritto non si possono evocare o reclamare solo DIRITTI ma anche assolvere DOVERI sociali, educativi non derogabili o procrastinabili ad altri. La carta dei DOVERI del genitore richiama l’obbligo che hanno questi nei confronti dell’educazione dei figli, richiamato anche dalle norme del codice Civile. Democrazia, uguaglianza e solidarietà sono infatti i valori basilari “modello europeo di sport” onde favorire le relazioni tra le persone di culture ed etnie diverse e l’inclusione sociale ed il dialogo tra tutte le diversità. Occorre in prima istanza EDUCARE più che istruire attraverso un processo di confronto dialettico tra l’individuo e la società quale affermazione etica della Legalità, del rispetto delle regole, di se, degli altri dell’ambiente al fine di formare PERSONE MORALMENTE LIBERE, cioè persone che sanno agire e scegliere secondo una conoscenza di valori accettati e riconosciuti come tali.

La carta dei doveri del genitore nello sport si riallaccia ai valori etici dello sport del fair play, cioè non solo del rispetto delle regole ma dei valori dell’amicizia, della lotta contro l’imbroglio, il doping, il ripudio della violenza fisica, verbale e morale. I VALORI etici dello sport rappresentano un modo di pensare una sequenza tassonomica di valori e comportamenti, un impegno verso la società ma prima di tutto verso se stessi.  Ma Il fair play rappresenta oggi una utopia o una realtà nella nostra società permeata da tante contraddizioni e dall’ esasperazione al successo, del denaro facile del mito e dello Star System’? 

Il fair play è stato anche definito da taluni scettici un “cosmetico per lo sport”,…una “formale espressione di fede” per nascondere le gravi lacune etiche dello sport…!

Io credo invece che il concetto di fair play possa rappresentare un autentico crocevia, una stella polare di valori a cui ispirarsi per uno sport che possa assolvere realmente alle funzioni educative , sociali, ludiche, culturali, di sanità pubblica riconosciute dall’U.E.

La condivisione e promozione  quindi di un’etica sportiva attraverso una gerarchizzazione di valori e comportamenti. L’educazione non ha il potere coercitivo di cambiare il mondo, ma cambia le persone che ogni giorno cambieranno e trasformeranno il mondo . 

Un impegno per tutti, genitori in primis attraverso un processo di educazione, con il contributo di ognuno nel proprio ruolo che riveste nella società per la crescita dell’uomo e del cittadino europeo”.

 

Due iniziative di grande spessore hanno visto nelle scorse settimane il Panathlon di Reggio Calabria a fianco delle istituzioni sportive. La prima ha riguardato la cerimonia con la quale il CONI ha voluto ricordare, a venti anni esatti dalla morte, la figura e l'opera di un grande dirigente del sud come Oreste Granillo; la seconda ha interessato la giornata nazionale dello sport, con protagonisti circa mille ragazzi che, per una domenica intera, hanno affollato il lungomare della città dello stretto, per una kermesse che ha coinvolto trentuno federazioni, sei enti di promozione e due associazioni benemerite. 

L'evento con il quale tutte le espressioni della società calabrese hanno ricordato Oreste Granillo, si è svolto alla Scuola regionale dello Sport, che sorge al rione Gallina, con la partecipazione della presidente nazionale dell'istituto Rossana Ciuffetti e del  segretario generale del CONI Roberto Fabbricini, affiancato dal presidente del comitato calabro Maurizio Condipodero e dal responsabile della scuola Demetrio Albino. 

Tutte le autorità intervenute hanno esaltato la grande lezione di sport  lasciata da Granillo (in apertura di cerimonia l'aula magna dell'istituto è stata intitolata proprio a lui) , il quale ha attraversato da protagonista almeno cinquanta anni di storia.

Il presidente del Panathlon Club di Reggio, Tonino Raffa, ha ricordato la straordinaria poliedricità del personaggio . 

"Forse è più facile -ha osservato- chiedersi cosa non ha fatto Oreste Granillo, visto che ha ricoperto alla grande una infinità di ruoli: avvocato, giornalista, imprenditore nel settore della distribuzione, presidente della Reggina Calcio dal 1960 al 1977, presidente regionale del CONI per 25 anni, consigliere della Federcalcio e della lega professionisti di Milano, grande amico di Giulio Onesti e di Artemio Franchi, assessore comunale allo sport e, infine, sindaco di Reggio Calabria dall'80 all'82".  

Raffa ha anche ricordato che, all'indomani della scomparsa, con decisione unanime, la giunta municipale, su proposta dell'assessore allo sport Mimmo Praticò,  decise di intitolare a Granillo lo stadio comunale di via Galilei.

Infine, nel consegnare alla figlia, Maristella Granillo, la targa premio del Panathlon, ha rammentato che il papà, non fu solo socio fondatore del Panathlon reggino, ma presiedette  anche l'assemblea costitutiva del club nell'aprile del 1970. 

Alla giornata nazionale dello sport, svoltasi sull'affollatissimo  lungomare,  il Panathlon ha aderito  esponendo le proprie bandiere all'interno di alcuni stand e divulgando tra i partecipanti, a cura del Governatore dell'Area 8 Antonio Laganà,  La carta dei doveri del genitore.

Tante gare all'aperto nelle diverse discipline (basket, calcio, pallavolo, danza, tennis, baseball) e parecchie iniziative collaterali, come l'esibizione, entusiasmante,  della fanfara dei bersaglieri che ha aperto il programma.

 

23 giugno Hotel Granduca"Lo spirito dell’etica e del fair play con le squadre giovanili del basket"  sarà il tema della conviviale organizzata dal Panathlon Club Grosseto alla quale parteciperanno in qualità di relatori i  Presidenti delle squadre di basket della città di Grosseto. 

Ospite d’eccezione per parlare di fair play nel mondo della pallacanestro nazionale ed internazionale, sarà l'allenatore della FIAT Auxilium Torino, il grossetano Coach Luca Banchi

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Sottoscritta la Carta dei Doveri del genitore nello sport con la Società Sportiva Lazio.

Presso il Circolo Magistrati Corte dei Conti si è svolta la conviviale del Panathlon  Club Roma  con ospite Antonio Buccioni Presidente della Società Sportiva Lazio, la più grande e anziana Polisportiva d’Europa.

Per suggellare l’incontro è stata sottoscritta tra la Società Sportiva Lazio ed il Club di Roma la Carta del Pantahlon sui “Doveri del genitore nello sport” per la diffusione  a tutti i tesserati/associati di ogni disciplina della Polisportiva.

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Una giornata all’insegna dei valori dello sport e della famiglia, tra applausi, musiche, filmati d’epoca, premi, interviste, autografi, foto ricordo e, soprattutto, tante utili riflessioni.

Per la “Carta dei doveri del genitore” è stata una presentazione in grande stile, su iniziativa del Panathlon Club Reggio Calabria.

comunicato stampa

 

 

 

 

Mercoledì, 22 Febbraio 2017 13:36

Il ruolo dei genitori nello sport

P.C. Lisbona - Il ruolo dei genitori nello sport 

Il Panathlon Club Lisbona nell'ambito del tema "Il ruolo dei genitori nello Sport", ha organizzato presso il Comitato Olimpico del Portogallo, una conferenza di livello internazionale. L'evento ha riscontrato grande successo dato l'impatto che questo problema continua ad avere nella società, sotto il punto di vista della formazione, etica, fair play e spirito sportivo.

Panathlon International

Fondazione D.Chiesa