Les Panathlon Family Games® sont une manifestation annuelle créée en 2010 par le Panathlon International Club de Lausanne, qui se déroule dans plusieurs régions de Suisse, dans le respect de l’égalité des chances, de traitement et de représentation. Cette manifestation est ouverte à tous, familles, personnes individuelles, adultes et enfants.
Les principaux buts sont:
d’encourager les enfants à la pratique sportive afin de leur faire découvrir une saine occupation du temps des loisirs qui pourra contribuer à leur équilibre physique et faciliter leur insertion sociale.
Promouvoir la philosophie du Panathlon et montrer son implication concrète dans le monde sportif.
Les Panathlon Family Games® doivent permettre de découvrir gratuitement différents sports à choix sous forme d’initiation d’environ 30 minutes encadrées par des moniteurs·rices motivé·e·s et compétent·e·s des clubs sportifs partenaires.
Les enfants de plus 10 ans peuvent participer seul·e·s à la manifestation. Les enfants dès 6 ans peuvent également participer à certaines des activités, accompagnés par un·e adulte ou un·e moniteur·trice. Pour des questions de sécurité et suivant les difficultés techniques, certains sports peuvent fixer des restrictions ou limite d’âge. Des animations et des stands de restauration sont proposés au public.
Les inscriptions sont ouvertes!
Venez découvrir près de 40 sports à la Vaudoise aréna les 6 et 7 mai prochains.

Programme du week-end 

Samedi: initiations en petits groupes pour les enfants;
Dimanche: grande journée portes ouvertes pour les familles.

Informations et inscriptions sur: family-games.ch

REFERENDUM/DIBATTITO

Il  Club di Lucca, attraverso una lettera del proprio Presidente, rilancia ed approfondisce un tema di recente attualità, dopo i campionati mondiali di calcio disputati in Qatar.

E’ stato opportuno assegnare l’organizzazione di un evento sportivo mondiale ad una nazione più volte criticata:

1.Per la mancata osservanza di valori umani e sociali universalmente condivisi?

2.Per l’indifferenza con cui sono stati ignorati i molteplici incidenti mortali avvenuti durante i lavori per le faraoniche strutture sportive?

3.Per l’ostentazione del potere del denaro come valore assoluto nel dirimere vertenze tecniche e trattative politiche e federali?

4.Ora è giusto, dopo questa vicenda, procedere con l’assegnazione dell’organizzazione dei mondiali di calcio 2030, all’Arabia Saudita , un’altra realtà in cui molti diritti civili sono calpestati, senza nessuna considerazione per gli aspetti etici e morali?

5.Come valutate simili scelte ed orientamenti della FIFA finalizzati solo alla disponibilità di risorse finanziarie?

6.OPPURE lo sport deve sorvolare su queste considerazioni morali e salvaguardare esclusivamente le garanzie tecniche e strutturali?

7.INFINE: è opportuno che il Panathlon International si esprima su tali considerazioni in forma ufficiale?

Mandateci le vostre opinioni e nel prossimo numero della nostra rivista pubblicheremo l’esito del confronto e l’orientamento consigliato per il Panathlon International.

Inviate il vostro scritto (breve) a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

View PDF

REFERENDUM/DIBATTITO

Il  Club di Lucca, attraverso una lettera del proprio Presidente, rilancia ed approfondisce un tema di recente attualità, dopo i campionati mondiali di calcio disputati in Qatar.

E’ stato opportuno assegnare l’organizzazione di un evento sportivo mondiale ad una nazione più volte criticata:

1.Per la mancata osservanza di valori umani e sociali universalmente condivisi?

2.Per l’indifferenza con cui sono stati ignorati i molteplici incidenti mortali avvenuti durante i lavori per le faraoniche strutture sportive?

3.Per l’ostentazione del potere del denaro come valore assoluto nel dirimere vertenze tecniche e trattative politiche e federali?

4.Ora è giusto, dopo questa vicenda, procedere con l’assegnazione dell’organizzazione dei mondiali di calcio 2030, all’Arabia Saudita , un’altra realtà in cui molti diritti civili sono calpestati, senza nessuna considerazione per gli aspetti etici e morali?

5.Come valutate simili scelte ed orientamenti della FIFA finalizzati solo alla disponibilità di risorse finanziarie?

6.OPPURE lo sport deve sorvolare su queste considerazioni morali e salvaguardare esclusivamente le garanzie tecniche e strutturali?

7.INFINE: è opportuno che il Panathlon International si esprima su tali considerazioni in forma ufficiale?

Mandateci le vostre opinioni e nel prossimo numero della nostra rivista pubblicheremo l’esito del confronto e l’orientamento consigliato per il Panathlon International.

Inviate il vostro scritto (breve) a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

View PDF

A Renato Zanovello, Presidente Emerito del Panathlon International Club Padova, è stato assegnato il "Premio speciale Fair Play con distintivo d’oro" nel corso della cerimonia organizzata sabato 4 Marzo a Padova dall’Area 1 Veneto - Trentino Alto Adige/Südtirolo del Panathlon Distretto Italia, che premiava l’eccellenze dello sport veneto.

 

Per iniziativa delle Associazioni La Stecca di Como, Panathlon International Club Como e Lario In, con il patrocinio del Comune di Como, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti e del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi – Unione Stampa Sportiva Italiana, e acquisito il consenso da parte della famiglia Spallino, viene bandito un concorso giornalistico intitolato alla memoria di Antonio Spallino, campione olimpico di scherma, pubblico amministratore, uomo di cultura e di solidarietà sociale, già presidente delle Associazioni promotrici del Premio, che viene assegnato con cadenza biennale.
Il Premio è istituito con lo scopo di riconoscere e stimolare giornalisti che raccontano lo sport nelle sue varie discipline, con particolare attenzione all’approccio etico fondato sui valori dell’olimpismo, del fair play, del ruolo di coesione sociale e di inclusione degli atleti portatori di handicap. Il Premio vuole essere un omaggio allo stile e al modo di declinare i valori dello sport nei vari campi della vita pubblica e professionale di Antonio Spallino, per mantenere viva la memoria del suo operato e divulgare, attraverso i professionisti odierni della comunicazione, la cultura dello sport e i suoi aspetti etici, oggi troppo spesso offuscati.

 

Nel ricordo di Shahida Raza, capitano della nazionale femminile di hockey su prato del Pakistan tra le vittime del naufragio di migranti avvenuto sulle coste crotonesi, si è svolto al Palazzo delle Federazioni un appuntamento speciale di “Pianeta Olimpia: i valori dello sport raccontati dai campioni”, la rassegna organizzata dal Panathlon International Club Junior Roma per promuovere l’etica e la cultura sportiva tra i giovani. All’incontro, moderato dal presidente del Club Lorenzo D’Ilario, hanno partecipato la vice campionessa olimpica e mondiale in carica argentina Victoria Granatto, i nazionali azzurri Davide Arosio e Luca Valentino, l’arbitro internazionale Kamilė Mockaitytė e gli atleti Teun Kropholler, Luca Settimi, Sami Ullah, Giulia Bianchini, Beatrice Martinetti, Rocío Maldonado e Mercedes Campana. Tra i saluti istituzionali quelli del presidente nazionale della Federazione Italiana Hockey, Sergio Mignardi, e del consigliere dell’Assemblea Capitolina, Giorgio Trabucco, oltre ai dirigenti delle società Butterfly Roma, HC Roma, UH Capitolina e Libertas San Saba. Tante le tematiche affrontate, a cominciare dal rispetto, dall’integrazione e dallo spirito di amicizia, solidarietà e fair play che contraddistinguono l’hockey su prato, attraverso il confronto e lo scambio di esperienze tra gli atleti e i numerosi studenti e giovani professionisti dello sport presenti all’iniziativa, che ha visto il patrocinio dell’Assessorato allo Sport di Roma Capitale, del CONI Lazio e della FIH. Inoltre, pochi giorni dopo l’evento, lo striscione commemorativo dedicato a Shahida Raza ha accompagnato l’ingresso in campo delle squadre Butterfly Roma e Cus Torino nella prima giornata del campionato femminile di Serie A Élite, la massima divisione nazionale. A farsene carico il capitano della società romana Agnese Grossi che, come il centrocampista Arosio, è socia del Club Junior di Roma. “Siamo davvero felici che il nostro convegno sia subito sfociato in un gesto di cordoglio e vicinanza fortemente voluto da tante giovani atlete e condiviso da tutta la comunità sportiva”, ha dichiarato il presidente D’Ilario.

 

Sabato 4 Marzo l’Area 11 Campania con il Panathlon International Club di Caserta - Terra di Lavoro è scesa in campo per il Convegno: “ Sport e Fair Play come stile di vita”, organizzato dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Alife Prof Angela Faraone.
Giuliano Petrungaro Presidente del Panathlon International Club di Caserta -Terra di Lavoro, ha presentato al folto pubblico il Panathlon e i suoi principi con un filmato esplicativo di alcuni momenti di fair play nello Sport.
Il Governatore dell’Area 11 ha ricordato non solo la carta dei diritti dei ragazzi nello Sport, ma anche la Carta dei doveri dei Genitori. Testimonial sportivi accompagnati dal Presidente Provinciale CONI Caserta Michele De Simone sono stati gli Olimpionici Angelo Musone Medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 e Alessandra Vitale capitano della Nazionale Italiana Paralimpica di sitting volley.
L’interessante Convegno ha stimolato curiosità con una serie di domande da parte non solo dei ragazzi ma anche di qualche adulto ai due olimpionici.
Un ringraziamento al Presidente Petrungaro e a tutta l’equipe di organizzatori e relatori per la bella giornata che rispetta il motto della nostra Area :”il Panathlon nello Sport e per lo Sport”.

Il Panathlon International, dopo il Convegno che si è tenuto a Rondine nel maggio 2022, invita tutti i Panathlon Club ad attivarsi per attuare il  Progetto  “Il Fair Play riparte dalla scuola”.
Grazie alla collaborazione del prof. Matteo Lazzizzera, relatore al Convegno sopracitato, tutti i Panathlon Club, potranno disporre  di una guida valida per replicare il Progetto negli Istituti scolastici di ogni ordine e grado dei territori di competenza di ciascun Club.

I documenti forniti sono davvero interessanti e frutto di una sperimentazione durata anni, con un quadro di attuazione davvero completo. Il progetto è ambizioso ed impegnativo, ma siamo sicuri che diversi Panathlon Club, anche se non potranno realizzarlo integralmente, potranno prendere spunto per iniziare una collaborazione fruttuosa con gli Istituti scolastici.

Una opportunità per divulgare l’Etica ed il Fair Play nelle scuole!

 

PDF

110 giovani hanno potuto esprimersi sulle questioni che riguardano il Fair-Play! L'ambizione del Panathlon International Club Wallonie-Bruxelles è quella di utilizzare l'aspetto ludico del film per sensibilizzare i giovani ai bellissimi valori che lo sport trasmette e per far capire loro che questi valori possono essere applicati alla vita di tutti i giorni.
Sulla base di diversi videoclip del Comitato Olimpico Internazionale, vengono discussi con i partecipanti diversi temi, come i gesti del Fair-Play, le emozioni nello sport, il razzismo e la parità di genere.

Questa attività è rivolta a tutti i giovani tra gli 8 e i 12 anni e può svolgersi a scuola, in un centro culturale, in un club sportivo o durante una giornata sportiva. L'iniziativa è totalmente adattabile a seconda del pubblico, vengono infatti realizzate anche proiezioni per adulti e adolescenti sulla base di lungometraggi che trattano i valori dello sport.

 

“Con il suo gesto ha dato lustro allo sport", ha spiegato il presidente Piercarlo Lunardi dopo la rocambolesca giornata di ieri. "Una situazione abbastanza assurda, ho dovuto fare anche le interviste da vincitrice", ci racconta.

Non sarà l’oro europeo, ma è sicuramente un riconoscimento morale e sportivo che le fa un grande onore. Dopo la clamorosa e rocambolesca giornata di ieri, il Panathlon Club du Val d’Aoste ha immediatamente deciso di consegnare a Michela Carrara un Premio speciale Fair Play.

Inizialmente, la giovane di La Salle era risultata vincitrice della medaglia d’oro agli Europei di biathlon di Lenzerheide nell’Inseguimento, dove sembrava aver commesso un solo errore al terzo poligono. In realtà, Carrara aveva sbagliato due volte anche nella seconda serie di tiro, ma a causa di un episodio di “fuoco incrociato” da parte dell’americana Jaquelyn Garso il poligono risultava chiuso dalla valdostana con zero errori. Sono stati lei e il suo allenatore Edoardo Mezzaro ad “autodenunciarsi”, finendo quindi 11ª dopo i due minuti aggiunti a seguito degli errori al tiro.”È stata una situazione assurda e lunga, fino a fine gara non sapevo nulla di quello che era successo”, ci spiega Michela Carrara. “Io sapevo di aver fatto quei due errori, ma pensavo che in molte avessero sbagliato tanto e avessi vinto lo stesso. ‘Cavolo, devo essere andata davvero veloce sugli sci‘, mi sono detta”. Ha la voce rilassata e convinta di chi sa di aver fatto la cosa giusta: “Non me la sarei sentita di vincere così“. La giuria non riusciva a controllare come fossero andate realmente le cose, così per ben due volte avevano confermato il risultato, salvo poi riunirsi nuovamente prima della premiazione. “Mi sembrava tutto così assurdo, ho fatto anche le interviste di fine gara da vincitrice”.

“Il gesto di Michela e del tecnico dovrebbe essere fatto conoscere in tutte le scuole per far comprendere quanto sia importante seguire certi valori etici”, afferma il Presidente del club, Piercarlo Lunardi. “Non ha vinto un oro europeo, ma entrerà per sempre nel ristretto gruppo di sportivi che con il loro esempio hanno dato lustro allo sport”.

 

Pagina 6 di 13

Panathlon International

Fondazione D.Chiesa